di Luigi Vimercati
Privacy, protezione dei dati, libertà di espressione, accessibilità universale, neutralità della rete, interoperabilità, utilizzo di format e standard aperti, libero accesso alle informazioni e alla conoscenza, diritto all’innovazione e a un mercato equo e concorrenziale, tutela dei consumatori.
Sono questi i principi fondamentali sui quali dovrà essere costruito l’Internet bill of rights, la Carta dei diritti della rete. Un’idea, quella della Carta, messa a fuoco dall’Italia e lanciata con forza dalla delegazione italiana all’Internet governance forum dell’Onu che si è chiuso ieri a Rio de Janeiro.
L’idea è piaciuta a molti partecipanti al Forum e ha subito raccolto la sponda del governo brasiliano. Italia e Brasile hanno così formalmente sottoscritto, con noi e il ministro brasiliano della cultura, Gilberto Gil, una dichiarazione congiunta che impegna i due paesi ad adoperarsi per giungere quanto prima a una definizione concertata e ampiamente condivisa dei diritti della rete: un tema che dovrà figurare tra quelli prioritari sul tappeto della sessione 2008 dell’Internet Fovernance forum a Nuova Delhi. Considero importante far precedere il meeting del prossimo anno da un incontro preparatorio, al quale saranno invitati a partecipare tutti i soggetti interessati.
La firma del documento congiunto è avvenuta in una cornice insolita per una cerimonia protocollare: il Circo Voador, luogo di culto della musica popolare brasiliana (della quale Gil è uno degli esponenti più prestigiosi e apprezzati in tutto il mondo) che ha ospitato, negli stessi giorni del meeting ufficiale, il forum parallelo della società civile con la partecipazione di istituzioni culturali, associazioni, artisti e operatori della rete.