martedì 13 novembre 2007

Iniziativa italiana a Rio de Janeiro per una Carta dei diritti di internet

di LUIGI VIMERCATI

Si è aperto oggi a Rio de Janeiro, e durerà fino al 15 novembre, il secondo, cruciale appuntamento dell’Internet governance forum, al quale partecipa attivamente l’Italia con una delegazione da me guidata, la quale si è fatta promotrice di un ampio confronto e del coinvolgimento degli altri protagonisti del consesso, tra cui in particolare il ministro brasiliano della cultura Gilberto Gil, con l’obiettivo di avviare un percorso concertato e condiviso con una molteplicità di soggetti, dagli utenti alle imprese, dai parlamenti ai governi, per la definizione di un Internet bill of rights, di una Carta dei diritti della rete.
È ormai evidente come internet stia introducendo radicali mutamenti in tutte le dimensioni dell’agire umano: dall’economia, alla comunicazione, alle relazioni sociali e politiche. Il suo tumultuoso sviluppo (a tutt’oggi si calcolano in più di un miliardo 240 milioni gli utenti della rete nel mondo) investe direttamente tutti gli ambiti di espressione dei diritti umani, dimostrando da un lato la fragilità delle misure sinora poste a loro protezione e dall’altro, attraverso la partecipazione dal basso, straordinarie potenzialità per nuove forme di affermazione degli stessi, in grado di rafforzare la democrazia nella società della conoscenza.
Stiamo insomma assistendo alla nascita di una nuova generazione di diritti che afferiscono alla “cittadinanza digitale globale” e che rappresentano un’estensione, con specifiche declinazioni, dei diritti umani fondamentali. Proprio per questo è necessario un Internet Bill of Rigths, un insieme di regole certe che tutelino la libertà e l’accesso della rete, unitamente a forme di autoregolamentazione che riguardino i suoi contenuti, in modo da garantire i diritti degli individui e dei gruppi, in particolare di quelli più vulnerabili. L’assenza di regole, infatti, non si traduce necessariamente in maggiore libertà di Internet. Può anzi facilmente significare prevaricazione del più forte sul più debole, poiché non dobbiamo dimenticare – come ha detto il sottosegretario generale dell’Onu, Sha Zukang – che la libertà d’espressione e la libera circolazione delle informazioni e delle idee deve andare di pari passo con la sicurezza e l’integrità di internet: solo così la rete potrà raggiungere pienamente il suo potenziale democratico. Dobbiamo inoltre assicurarci che ciascuno, nel mondo, possa trarre beneficio dalle opportunità offerte dalla rete, rimuovendo tutti gli ostacoli che impediscono il libero accesso e cercando di colmare il digital divide.

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