giovedì 4 ottobre 2007

INNOVAZIONE & TECNOLOGIA: IL DOCUMENTO

Il nuovo Partito Democratico vuole essere un protagonista di primo piano nei processi innovativi, capace di usare tecnologie e creatività e, al tempo stesso, di essere promotore di politiche pubbliche a sostegno dell'innovazione.

Da Milano lanciamo alcuni temi per l'agenda nazionale del Partito Democratico.
DITE LA VOSTRA....

A PROPOSITO...
Negli ultimi anni, le tecnologie - in particolare Internet - sono divenuti essenziali acceleratori dei processi comunicativi, relazionali e commerciali. Oggi rappresentano fattori indispensabili per lo sviluppo economico e costituiscono un elemento imprescindibile per il successo di qualsiasi percorso imprenditoriale, di ogni settore.

La complessità dei mercati, la quantità di informazioni da gestire, la natura sempre più globale della competizione, la convergenza sempre più spinta tra tecnologie diverse, la velocità con cui nuove soluzioni applicative vengono sviluppate, fanno sì che innovazione e tecnologie diventino indispensabili per qualunque impresa voglia svilupparsi, consolidarsi ed essere competitiva.

Milano e il suo territorio sono centrali in questo processo di crescita.

E’ a Milano e dintorni che sono nate le prime imprese digitali italiane. Qui si è consolidato un tessuto ricco di centinaia di imprese dinamiche, che rappresentano la punta di diamante dello sviluppo della cultura digitale.

A Milano è presente un vasto tessuto di imprese creative: società di produzione e di postproduzione audiovisiva e cinematografica, agenzie new media, di comunicazione e di servizi, imprese che si sono fatte le ossa nel pieno boom della new economy e che hanno formato al proprio interno, le nuove figure professionali oggi in grado di competere sulla scena nazionale e internazionale a livelli molto alti.

Le imprese digitali, le imprese creative, settori di punta presenti sul nostro territorio, rappresentano un patrimonio di risorse umane insostituibile, da valorizzare e sostenere nel loro processo di crescita e di sviluppo.
Il knowhow da loro acquisito in questi anni è un bene a cui attingere soprattutto per “ trasferire” competenze, abilità e sensibilità in settori di mercato solo apparentemente estranei dai processi più innovativi.

A Milano è nato e si è consolidato il più importante distretto italiano del design e della moda, il cui tratto distintivo è la continua capacità di coniugare la capacità creativa con l’individuazione e l’utilizzo di nuovi materiali e nuove modalità realizzative dei prodotti.

Sempre a Milano si concentrano inoltre alcuni dei settori di punta per lo sviluppo futuro dell’intero paese, come quello delle biotecnologie e delle nanotecnologie.

L’affermazione di tutti questi nuovi “settori industriali” dipende da molti fattori ma in gran parte dalla capacità di innovazione dei sistemi di produzione, che ha portato alla creazione di nuovi posti di lavoro, più che compensando la scomparsa di quelli tradizionali.
Una capacità che deriva sia dal sistema formale di produzione del sapere, come università e centri di ricerca, sia dall’attitudine alla creatività e al cambiamento.

Il problema dunque è mettere continuamente in relazione conoscenza (Knowledge) e nuove tecnologie (Technology) in modo che queste due diverse culture si trasferiscano (Transfer) in un verso e nell’altro.

Occorre considerare l’innovazione quindi come prodotto di un habitus culturale che guarda positivamente al cambiamento, si mostra aperto alle novità e non è pregiudizialmente negativo nei confronti del concetto di rischio.

LE IDEE
Il nuovo Partito Democratico, vuole essere un soggetto attivo in questo processo, capace di usare tecnologie e creatività e al tempo stesso di essere promotore di politiche pubbliche a sostegno dell'innovazione.
Queste le prime idee:

  • Un quadro legislativo che favorisca l'innovazione: il mondo dell’informazione, dei media classici in particolare, sta attraversando una fase di grande trasformazione. E’ nel passaggio al digitale di qualsiasi mezzo di comunicazione che si gioca una partita importante per la modernizzazione del nostro paese. Qualsiasi ritardo in questa direzione (a livello sia normativo che di adeguamento tecnologico) comprometterà gravemente la nostra capacità di competere a livello mondiale. Lo stesso si può dire per la diffusione delle nuove tecnologie per la banda larga, dei sistemi di trasporto innovativi, delle energie rinnovabili, dei nuovi materiali.
  • Diffondere una cultura del rischio imprenditoriale: stimolare una moderna cultura dell’imprenditorialità, consentire alle imprese di accedere alle migliori risorse del mercato dell’innovazione, organizzare l’offerta di innovazione sul territorio. La mancanza di una seria cultura dell’imprenditorialità e degli strumenti per promuoverla ( a cominciare dalla mancanza di adeguati strumenti finanziari pubblici e privati) mina alle basi lo sviluppo e la diffusione dell’innovazione.
  • aprirci al mondo: un nuovo concetto di globalizzazione delle produzioni che non si basi sulla delocalizzazione delle produzioni verso aree a minor costo della manodopera che punti ad incentivare la collaborazione internazionale tra imprese, tra università e centri di ricerca, tra istituzioni.
  • Un quadro strategico per la ricerca: va in modo definitivo tracciato un quadro che porti al miglior funzionamento dei centri di ricerca pubblici e a potenziare le strutture che offrono servizi per “accompagnare” le imprese nei loro percorsi di innovazione; occorre avere coraggio di “eliminare” le duplicazioni e le strutture inefficienti.
  • Nuovi valori. Nessun processo di innovazione può essere messo in atto senza risorse umane preparate; noi viviamo in un paese in cui il merito e i talenti non sono sufficientemente valorizzati. Occorre dare vita a nuove modalità di reclutamento e di retribuzione dei ricercatori nelle università e nei centri di ricerca; occorre rimuovere qualsiasi ostacolo di carattere normativo per l’accesso alle professioni.

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